Il presidente dei Biologi della Sardegna e il presidente della Federazione rete sarda diabete evidenziano l’importanza di diffondere sull’Isola una maggiore cultura del benessere. Tinti: “La prevenzione comincia a tavola e l’alimentazione è il primo ed efficace strumento di promozione della salute”. Trentin: “Fare poi sport non solo previene le malattie, fa abbassare la pressione arteriosa e il colesterolo, ma arreca benefici sulla sfera psicologica accrescendo la fiducia in sé stessi e alleviando lo stress”.
11 SET – Salute, sport e stili alimentari. Una riflessione orientata a gettare le basi per contribuire ad azioni di sensibilizzazione sul legame strettissimo tra alimentazione, attività fisica e stato di salute delle persone. A parlarne a Quotidiano Sanità, nel contesto di obiettivi mirati a far sviluppare sul territorio una cultura del benessere che possa riflettersi come azione e prevenzione a cominciare dagli stili alimentari e dalla pratica sportiva, come raccomandato dalla comunità scientifica internazionale, sono Enrico Tinti, presidente dell’ordine dei Biologi della Sardegna, e Riccardo Trentin, presidente della Federazione rete sarda diabete.
“Questi benefici – interviene il presidente della Federazione rete sarda diabete Riccardo Trentin – vengono potenziati se l’alimentazione equilibrata si accompagna all’esercizio fisico, preferibilmente di intensità moderata, praticato in modo regolare e costante. Sono noti i benefici apportati dalla pratica sportiva, anche per la popolazione anziana: fare sport infatti non solo previene le malattie, fa abbassare la pressione arteriosa ed il colesterolo, ma arreca benefici anche sulla sfera psicologica accrescendo la fiducia in sé stessi e alleviando lo stress”.
“Eppure – sottolinea Trentin – anche se questi importantissimi vantaggi sono ben risaputi all’intera comunità scientifica, purtroppo i dati che emergono da studi di epidemiologia mostrano un aumento dei comportamenti a rischio e dei casi di diabete di tipo 2. A partire da questo contesto emerge la necessità di favorire anche in Sardegna una consapevolezza dei benefici della corretta alimentazione e dello sport. L’attenzione alla salute non può che prescindere dalla progettazione e attuazione di percorsi educativi mirati, in modo che le persone divengano consapevoli di quanto sia importante la prevenzione primaria, in modo da migliorare i loro comportamenti alimentari e di conseguenza la loro qualità di vita”.
Il presidente della Federazione rete sarda diabete approfondisce: “L’efficacia dei percorsi educativi in campo nutrizionale passa attraverso il lavoro di squadra di un team di figure professionali di supporto, come mostra l’esperienza di contesti ospedalieri per la cura del diabete dove l’approccio multidisciplinare si fonda sulla collaborazione tra biologi nutrizionisti, medici diabetologi e professionisti della salute. In generale, un’alimentazione adeguata e sostenuta da una programmazione di esercizio fisico è in grado di ridurre la probabilità di sviluppare malattie cronico-degenerative, ma soprattutto di migliorare la prognosi e ridurre le recidive quando queste sono presenti. Negli anni la nostra alimentazione è cambiata notevolmente, purtroppo non in meglio ma in peggio: lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarietà, stili di vita lavorativa non adeguati alle esigenze biologiche del nostro organismo, insieme all’eccesso uso di alcol e fumo di sigarette sono responsabili della morbilità e mortalità nel nostro continente”.
“L’esistenza di una stretta relazione tra alimentazione, lo stato di salute di una persona o lo svilupparsi di alcune malattie è un fatto conosciuto fin dall’antichità – continua Trentin -. Già Anassagora sosteneva che negli alimenti esistono dei principi che vengono assorbiti dal nostro organismo ed impiegati per rigenerarlo. Ippocrate, il padre della medicina scientifica, affermava: ‘Lascia che il cibo sia la tua medicina, e la medicina sia il tuo cibo’. Oggi sappiamo con certezza che una corretta alimentazione consente al corpo umano di crescere e svilupparsi in condizioni ottimali durante l’infanzia e la pubertà, contribuisce al mantenimento del benessere psico-fisico in età adulta e rappresenta un prezioso investimento per giungere alla vecchiaia in migliori condizioni di salute. Anche l’American Institute for Cancer Research riporta che, in media, un tumore su tre è direttamente riconducibile all’alimentazione, intesa sia in termini quantitativi – eccesso di alimenti associato a una scarsa attività fisica – che qualitativi”.
“Il binomio sport e alimentazione è, dunque – osservano Trentin e Tinti nelle conclusioni -, la scommessa sulla quale la nostra Regione deve investire per la diffusione di un concetto di ‘cura della salute’ nel duplice significato di prevenzione e terapia”.
Elisabetta Caredda
Fonte: https://www.quotidianosanita.it/sardegna/articolo.php?articolo_id=116494